3 Dicembre 2015
Supplemental folic acid in pregnancy and maternal cancer risk. - PubMed - NCBI
Cancer Epidemiol. 2015 Oct 18;39(6):805-811. doi: 10.1016/j.canep.2015.10.009. [Epub ahead of print]
Studio supplementazione acido folico e cancro
Acido folico nella prevenzione dei difetti del tubo neurale
L'acido folico è una vitamina non sintetizzata dall'organismo, ma è necessario introdurla in primo luogo attraverso una dieta varia e ricca di frutta e verdure, che rappresentano gli alimenti che ne contengono di più. Normalmente il fabbisogno varia tra i 0,2 e i 0,4 mg, quest'ultimo dosaggio indicato per le donne in gravidanza ma anche in fase preconcezionale e non trova alcuna controindicazione nell'assunzione in tutta l'età fertile. Esistono studi scientifici ampiamente documentati, dove l'indagine sugli effetti della supplementazione con acido folico in fase preconcezionale ha dimostrato un'evidenza totale nella prevenzione della comparsa dei difetti congeniti del feto. La sua azione, nei processi di sintesi del DNA, è anche quella di intervenire nel corso degli eventi di moltiplicazione cellulare, affinché cooperando con altre molecole consentano una corretta divisione cellulare ed un corretto differenziamento. Ecco perché la sua carenza può determinare anche il cattivo assorbimento di altre sostanze come ad esempio lo Zinco, presente in alcune proteine dette fattori di trascrizione, che consentono la lettura del DNA affinché poi possano essere prodotte le proteine essenziali e specifiche di ogni cellula (proteine zinc finger o a dito di zinco). Il ruolo dell'acido folico è anche quello di agire da antiossidante, proteggendo il DNA dai meccanismi ossidativi dannosi coinvolti spesso nella trasformazione neoplastica delle cellule, c'è uno studio interessantissimo e recente a riguardo, condotto in Norvegia.
Ci sono soggetti nei quali si consiglia un incremento ulteriore del dosaggio, anche fino a 4,0 mg, perché ritenuti particolarmente a rischio, ad esempio:
-gravidanze precedenti dall'esito avverso oppure bambini nati con una malformazione da sviluppo del tubo neurale (anencefalia, spina bifida, labiopalatoschisi solo per citarne alcune)
-diabete e casi precedenti di preeclampsia
-utilizzo di farmaci antidepressivi, psicotropi, anti epilettici, che riducono fortemente l'assorbimento di acido folico, oltre che di altri minerali
- casi di anemia
-casi precedenti di alcolismo
-celiachia non diagnosticata, oppure non attenersi ad una dieta priva di glutine, altre patologie da malassorbimento.
La dose giornaliera raccomandata di acido folico può essere raggiunta in modo ottimale attraverso tre abitudini:
-una dieta varia, ricca di frutta e verdura principalmente ricca di vitamina B9 nonché alcuni alimenti di origine animale quali frattaglie, fegato e uova.
Gli asparagi, i broccoli, i cavoli di Bruxelles, le verdure a foglia verde larga ne contengono dai 120 ai 150 mcg. per 100 g (0,150 mg), tenendo conto che, essendo consumati soprattutto cotti, perderanno dal 50 al 70% di vitamina.
La frutta come gli agrumi, arance, mandarini, ma anche avocado, frutta a guscio, mandorle oltre ai legumi, ceci e lenticchie in particolare ne contengono dai 50 ai 60 mcg. per 100g.
Un uovo contiene circa 30 mcg. per 100 g. di acido folico, le frattaglie ed il fegato ne contengono fino a 500 mcg. per 100 g.
- L'assunzione di integratori a base di acido folico.
- L'introduzione nella dieta di alimenti fortificati con acido folico, cosa che non avviene obbligatoriamente nei Paesi europei, mentre ad esempio è stata approvata dalla FDA negli Stati Uniti, ossia l'aggiunta vitaminica ad alimenti quali farine, cereali (riso ad esempio), latte, cereali da colazione, succhi di frutta.